Bretella Campogalliano-Sassuolo: petizione degli “impattati”

/ marzo 12, 2022/ Uncategorized

Riceviamo e pubblichiamo la petizione indirizzata ai Sindaci e agli Assessori dei Comuni di Sassuolo e Formigine dal Gruppo “Impattati Bretella” Campogalliano-Sassuolo, ovvero dai proprietari di abitazioni e terreni lungo il tracciato ipotizzato della bretella autostradale Campogalliano Sassuolo

“La prossima realizzazione dell’infrastruttura denominata “Bretella Campogalliano – Sassuolo” sta generando forti preoccupazioni tra cittadini e gruppi organizzati, in considerazione delle gravi ripercussioni che tale opera avrà sulla cittadinanza. In particolare, i cittadini impattati dai cantieri e dall’infrastruttura, lamentano innanzitutto la mancanza di un cronoprogramma che, con chiarezza, sia in grado di definire tempistiche certe per la realizzazione dell’opera della quale si parla dal 1962 ma che ad oggi non ha ancora visto alcuna attività esecutiva. Tale incertezza legata al continuo slittamento dell’inizio lavori, sta avendo effetti drammatici ed irreversibili per la comunità tutta e sta generando ingenti danni economici alla popolazione che lavora o vive nelle porzioni di territorio coinvolte nella realizzazione della bretella. Nel concreto, assistiamo a coltivatori che, non potendo azzardare investimenti in aree sulle quali non vi sono certezze, abbandonano i propri terreni; allevatori che per analoghe ragioni rinunciano ad investire in nuove attrezzature e impianti; proprietari di immobili residenziali che rimandano necessarie ristrutturazioni (perdendo incentivi preziosi e riducendo inevitabilmente il valore degli stessi); famiglie in difficoltà economica che avrebbero necessità di vendere la propria casa ma che, non potendo garantire ciò che avverrà nelle aree limitrofe, non trovano acquirenti. I proprietari di abitazioni e terreni non hanno più la possibilità di fare progetti e, dopo aver ricevutole lettere di esproprio dalla società incaricata di eseguire i lavori (e dopo avere investito per certificare il valore dei propri beni), sono da anni ancora in attesa di ricevere risposte alle osservazioni presentate a tutela dei propri diritti.

Questa totale assenza di certezza circa tempi ed esecuzione dei lavori, si aggiunge ad altre gravi, circostanze che stanno arrecando ulteriori danni:

  • terreni divisi dal tracciato dell’opera, che diverranno irraggiungibili e inutilizzabili;
  • stradelli, piccoli mappali, relitti stradali, annessi a porzioni di proprietà divenute oggetto di esproprio, che rimarranno di proprietà privata ma, di fatto, completamente inutilizzabili, sui quali i cittadini proprietari saranno comunque obbligati al pagamento di tasse e imposte;
  • cantieri a ridosso delle case che danneggeranno giardini, alberature ed aree verdi;
  • totale assenza di indennizzi che possano almeno compensare i danni derivanti, tra le altre, dalle cause sopracitate.

Con la presente petizione siamo pertanto formalmente a richiedere che le Amministrazioni
Comunali coinvolte si attivino per tutelare i diritti dei cittadini ingiustamente vessati da tali previsioni infrastrutturali. Richiediamo, inoltre, che ci vengano dettagliate le opere di compensazione necessariamente previste a fronte della realizzazione dell’autostrada.I residenti lungo la strada Provinciale Ancora lamentano inoltre che l’Amministrazione non abbia previsto investimenti mirati per la Mobilità e la Sicurezza degli utenti più fragili: ancora oggi gli studenti che devono raggiungere la scuola nella vicina frazione di Magreta, sono costretti a camminare tra camion e auto che circolano ad alta velocità (lo stesso vale per i magretesi che vogliano raggiungere le sponde del Secchia per una passeggiata nella natura). Attraverso la presente petizione, i cittadini coinvolti sono a richiedere che le Amministrazioni comunali si facciano carico di tutelare i diritti dei cittadini, affinché non si sentano abbandonati dalle Istituzioni. I cittadini per troppo tempo sono stati lasciati soli, senza assistenza, senza informazione e senza alcuna tutela. Comprendiamo le ragioni che quarant’anni fa portarono a pianificare questa infrastruttura: nel 1975le imprese erano 509, davano lavoro a 48.000 addetti per una produzione di 300 milioni di mq ma già del decennio successivo il numero di imprese attive scendeva a 360 e il numero di addetti non superava le 31.600 unità, ciononostante la produzione arrivava fino a 417 milioni di mq. Negli anni 2000 con la realizzazione della Modena-Fiorano e della Pedemontana, gli addetti sono calati a 21.100 e le aziende a 140, mentre la produzione è salita a 485 milioni di mq. Negli anni che hanno preceduto la pandemia, gli addetti sono scesi ancora a 19.000 mila addetti e la produzione di150 aziende è rimasta ferma a 458 milioni di mq. A quale scopo e in che modo l’opera della Bretella può invertire e migliorare questi trend? In un’epoca in cui il trasporto di merci si sposta su rotaia, quest’opera rischia di non essere all’altezza delle sfide alle quali tutti siamo chiamati: istituzioni e cittadini insieme. Vi è infine un ulteriore elemento di preoccupazione legato alla realizzazione di quest’opera: la Bretella impatterà pesantemente anche sulle falde acquifere presenti nel sottosuolo. Siamo pertanto a richiedere quali strumenti le Amministrazioni Comunali coinvolte abbiano previsto per preservarle ed eventualmente per compensare alla impermeabilizzazione di tale aree. Le Amministrazioni Locali sono le Istituzioni più prossime ai cittadini e diventano imprescindibile punto di riferimento per la tutela degli interessi delle comunità che amministrano.

Con la presente petizione siamo dunque a richiedere:

  • risposte certe in merito alle tempistiche di realizzazione dell’opera;
  • di prevedere indennizzi ad hoc per le attività e le proprietà direttamente coinvolte;
  • di dettagliare le opere compensative sotto il profilo di sostenibilità ambientale.

Una risposta definitiva a tali istanze, formulate per la tutela dei diritti individuali e collettivi, risulta ad oggi indispensabile e non più rinviabile!”

Seguono righe di commento da parte di Mauro Sentimenti a nome di:
Comitato No Bretella Si Mobilità sostenibile, dei cittadini e delle associazioni aderenti:
Legambiente Modena, Sassuolo e Formigine, WWF Emilia Centrale, Italia Nostra, Lega per la Difesa Ecologica Modena, Comitato Salute Ambientale, Campogalliano, Associazione Liberamente Cittadino Formigine, Associazione Agricoltura Ambiente BagnoRubiera, Comitato “Respiriamo Aria Pulita” Modena, FIAB- Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta Modena

“La petizione promossa dai cittadini proprietari di abitazioni e terreni lungo il tracciato dell’ipotizzata Bretella autostradale Campogalliano Sassuolo mostra con chiarezza che questi stessi cittadini A) vivono con crescente insofferenza la loro condizione, a causa della perdita di valore delle proprietà e dell’impossibilità di prevedere l’effettiva data di avvio dei lavori di costruzione dell’opera, e che B) giudicano del tutto dubbia e non dimostrata , dal punto di vista delle conseguenze sull’ambiente e sulla logistica del distretto, l’utilità e la razionalità dell’opera.
Pur sottovalutando essi la gravità dei rischi ambientali e chiedendo , per comprensibile disperazione, di conoscere una data precisa in cui i lavori avranno inizio – richiesta a cui noi non possiamo aderire per evidenti ragioni – hanno sul resto ragione dato che ,seppur in modo indiretto, mettono in luce ulteriori criticità dell’opera . E’ infatti tuttora impossibile sapere se e quando la costruzione dell’opera avrà inizio. Basta ricordare che la società incaricata della costruzione ha chiesto al Governo di rivedere il piano economico finanziario di gestione della bretella (perché quello presentato non stava in piedi per i ridotti volumi di traffico previsti) e che si è aperto un più che probabile contenzioso con la Unione Europea riguardante la gara per il rinnovo della concessione della tratta A22. Tutto si può far risalire ad oltre 20 anni fa, quando venne approvata la famigerata legge Obiettivo n. 443 del 2001 (quella che Raffaele Cantone a capo dell’Autorità Anticorruzione definì una legge “criminogena” ), e alla delibera del CIPE n.121 del 2001 con la quale si inserì la Campogalliano Sassuolo tra le opere cosidette “strategiche” !!! Da allora ad oggi almeno per 15 volte i presidenti della Regione Emilia Romagna e il Ministero delle infrastrutture hanno giurato che i lavori sarebbero partiti quel mese e quell’anno! La stessa scena si è ripetuta nel 2018, 2019 , 2020 , 2021 ed è stata nuovamente ribadita in modo trionfale all’inizio del 2022 , vista l’approvazione del decreto infrastrutture del 9 novembre 2021.
Decreto in cui è stato infatti previsto un diritto di prelazione a favore di Autobrennero Spa nel caso in
cui quest’ultima non dovesse vincere la gara europea che sarà indetta per aggiudicare la concessione per 30 anni della tratta A22 Brennero Modena. Si prevedono di nuovo tempi lunghi e grandi incertezze per la gara e per le liti che potrebbero nascere.
Anche stavolta , subito dopo le dichiarazioni trionfali, sono tuttavia fioccate le tegole: il Commissario
alla concorrenza della unione europea , Thierry Breton , informato della vicenda , ha lasciato capire che un meccanismo come quello inventato per favorire Autobrennero spa potrebbe non venir accettato dalla Commissione europea perché contrario al principio di concorrenza leale tra imprese. In più è stato presentato un progetto esecutivo dell’opera che, se non sarò cambiato, rende impossibile la intermodalità nello scalo merci di Cittanova! Per il resto, riguardo ai gravissimi rischi su acqua aria e suolo lungo l’asta della Secchia ed alle negative ricadute trasportistiche che la bretella produrrà, le nostre opinioni sono note come le alternative che abbiamo proposto da diversi anni: 1) un differente tracciato per la tangenziale Modena Rubiera, 2) il collegamento ferroviario tra gli scali di Dinazzano e Cittanova, 3) la costruzione di grandi transit point sull’asse della pedemontana da Scandiano a Maranello e il raddoppio della pedemontana nei tratti da via Ancora – via Radici e Fiorano -Maranello , 4) il completamento della pedemontana sino a Bologna 5) la definizione pubblica di regole di movimentazione delle merci valide per tutti gli stabilimenti del distretto,6 ) l’eventuale adeguamento della superstrada Modena Fiorano. Invece no: si continua a prendere in giro cittadini e imprese con un progetto senza futuro, dannoso, fuori tempo massimo e che punta sul trasporto su gomma e sul petrolio : quanto di più anacronistico e privo di innovazione si possa immaginare. La pensano così anche molti imprenditori che non hanno però il coraggio di dirlo pubblicamente. Basta ricordare che il traforo ferroviario del Brennero entrerà in funzione nel 2028 , prima della Bretella, con un colossale trasferimento di merci dalla gomma alla ferrovia rendendo così privo di senso il progetto Bretella. Per queste ragioni , avendo noi la stessa opinione del Commissario Breton sulla violazione del principio della concorrenza , organizzeremo altre iniziative a favore di una mobilità sostenibile nel distretto ceramico e contro la bretella. La quale, ricordiamo, è l’oggetto di uno scambio tra Autobrennero spa e istituzioni italiane: se e sole se, dice Autobrennero spa, mi garantite il rinnovo della concessione A22 – cioè di una gallina dalle uova d’oro in danno dei cittadini per i maggiori costi che deriveranno da una gara finta – io costruirò la bretella, altrimenti non se ne farà niente!!! Come dire: insistere ancora sulla costruzione dell’opera, ormai di nessuna utilità, serve oggi solo a salvare il portafoglio di Autobrennero spa e la faccia alle istituzioni locali-regionali ed a Confindustria ceramica. Invitiamo i cittadini ad unirsi a noi nella protesta e nella proposta.”

Share this Post